Progetti-Vis

REPORT PALESTINA – 24/09/2020

Con la donazione di € 2.000 al VIS, accreditata il 22/01/2020, il Nodo sulle Ali del Mondo ha
contribuito alla realizzazione del progetto in Palestina “Child‐Friendly Schools” cofinanziato
dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato in collaborazione con
l’organizzazione umanitaria Action Against Hunger.
Grazie a questo progetto sono stati avviati e conclusi, nei mesi di giugno e luglio 2020, 5 interventi
di ristrutturazione in altrettante scuole elementari situate in Area C1 e H2 (che corrisponde al centro
storico della Città di Hebron, anch’esso parzialmente sotto occupazione israeliana).
L’elaborazione dei progetti di ristrutturazione ha visto il coinvolgimento di insegnanti e studenti che
hanno esplicitato la loro idea di scuola come luogo sicuro e a misura di bambino. Tale approccio
partecipativo ha consentito di migliorare il senso di appartenenza degli studenti nei confronti degli
ambienti educativi contribuendo a diminuire il tasso di abbandono scolastico in quelle aree.
L’intervento ha previsto, principalmente, la ristrutturazione delle aule scolastiche, dei cortili e delle
cucine, la ristrutturazione delle aree giochi e il relativo equipaggiamento.
La donazione del Nodo ha contribuito in particolare alla realizzazione di lavori presso la scuola
elementare di Dkeika, villaggio ubicato nel governatorato di Hebron, in Area C.
Il villaggio, isolato ed estremamente rurale, è circondato da due torrenti che durante la stagione
invernale sono soggetti a smottamenti causando l’allagamento delle aree circostanti. In queste zone
la popolazione è dedita alla pastorizia e il livello di istruzione medio è particolarmente basso. La
maggior parte delle famiglie, infatti, non sa né leggere né scrivere e la loro preoccupazione
principale è portare avanti le attività quotidiane finalizzate al sostentamento.

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Introduzione Kit USAID

Il coronavirus ci ha insegnato ad abituarci al cambiamento ed al cambiamento ‘imprevisto’. Dapprima nelle nostre case dove genitori ed insegnanti, insieme a bambini e ragazzi, hanno rivoluzionato la loro quotidianità, ed ora, con la ripresa delle attività, nella scuola ci costringe a ripensare e rinnovare il nostro modo di vivere l’istruzione e la socialità.

Ricominciare, in modo diverso, restando distanti ma condividendo insieme questo cambiamento non è facile..

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Il covid-19 ci ha dato prova del fatto che viviamo in un mondo fortemente interconnesso ed è forse la prima volta che la globalizzazione con le sue implicazioni ed i suoi effetti si fa reale e concreta per tutti. Ogni Paese, senza alcuna distinzione, si è imbattuto nella grande sfida di dover combattere una pandemia. Oggi i bambini ed i ragazzi di tutto il mondo si trovano a dover immaginare e sperimentare un nuovo modo di imparare e partecipare alle attività scolastiche ed educative (lì dove è stato possibile ricominciare le attività in presenza).

Vorremmo che le nostre bambine ed i nostri bambini, le nostre ragazze ed i nostri ragazzi, grazie al supporto di insegnanti e genitori, cogliessero questa occasione per riflettere sul significato della globalizzazione, dei vantaggi e le criticità che questa comporta, sensibilizzandoli su alcuni concetti ad essa connessa che si incontrano nella nostra realtà quotidiana.

Vi proponiamo quindi un Kit che, oltre ad aiutare bambini e ragazzi nella comprensione di questo nuovo scenario mondiale, li avvicini a tematiche quali la discriminazione e l’inclusione, educandoli a ragionare sull’ascolto e sul rapporto con l’altro.

Nello specifico, grazie anche a strumenti digitali, proposte didattiche, storie, vignette e giochi creativi presenti nel Kit, vorremmo partire da tre tematiche attuali:

  1. i temi identitari e la costruzione di appartenenze che tanta parte hanno sulle dinamiche dell’esclusione e del bullismo (IO NON DISCRIMINO)

  2. la dispersione scolastica che ora assume altre sfumature con la didattica a distanza e la difficoltà per molti alunni di avere una valida connessione ad internet ed un buon tablet (RAGAZZI IN SITUAZIONE DI STRADA)

  3. la presenza ‘invisibile’ di mura tra quartieri sempre più ghettizzati, tra quartieri periferici e centro città, che costringe ed imprigiona la popolazione all’interno di fasce sociali sempre più inamovibili (NO WALL IN PALESTINE)

Per questo metteremo a disposizione materiali che aiutino ad identificare il “fastidio” e la paura dell’altro come un filo rosso presente nelle tematiche che affronteremo, e tradurlo in meccanismi di solidarietà, di condivisione e cooperazione per poter fronteggiare le nuove sfide che la globalizzazione renderà sempre più frequenti nelle nostre realtà di vita