News Don Bosco

Opera Don Bosco di Sampierdarena: da 150 anni in cammino con i giovani

Rai-News/TGR/Liguria Fondata dallo stesso sacerdote piemontese nel 1872, festeggia un secolo e mezzo la comunità salesiana genovese: ogni giorno oltre seicento fra ragazze e ragazzi coinvolti dall’oratorio alle scuole fino al centro di formazione professionale. ...LEGGI TUTTO…

 

 


 

PROGETTO ” GENOVA – UN PONTE VERSO IL FUTURO “

Dipendenza dal Gioco: come vincere la propria libertà

MERCOLEDÌ 11 MAGGIO11 ALLE ORE 14:00

guiderà guiderà l’incontro la dottoressa Anna Vaccari PRESSO LA SALA “DON BOSCO” DELL’ISTITUTO DON BOSCO SAMPIERDARENA

per informazioni e prenotazione prenotazione posti chiamare il numero 3349863526

” OPERA DON BOSCO SAMPIERDARENA ” VIA S. GIOVANNI BOSCO, 14R – 16151 GENOVA SAMPIERDARENA

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Oratorio Don Bosco Sampierdarena
27 marzo alle ore 06:35 

L’impossibilità di vedersi in presenza non ha fermato i ragazzi e i volontari del #doposcuola, anzi! Siamo riusciti a realizzare, in pochi mesi, un sogno!
Condivisione di idee, fantasia, amicizia sono stati gli ingredienti di una favola composta insieme che, grazie al contributo dell’associazione “Il Nodo sulle ali del mondo”, è diventata un libro: “L’albero e il suo sogno”

Acquista anche tu il libro: il ricavato, secondo i 14 giovani autori, andrà per l’oratorio e per chi ne avrà bisogno!

Per informazioni e prenotazioni: Don Marco o Daniela  –  3200580966 

 


 

ULTIME DA DON BOSCO GENOVA !! La nostra scuola pone come obiettivi principali della propria azione educativa e didattica quello di far crescere ogni singolo alunno umanamente e cristianamente secondo il carisma di Don Bosco “Buoni cristiani ed onesti cittadini”. Inoltre fornirsce all’allievo gli strumenti intellettivi per giungere ad una propria conoscenza critica della realtà. La nostra scuola dispone di: • aule spaziose e luminose, molte dotate di lim • un laboratorio di informatica • un’aula d’arte • un’aula di scienze • un’aula di lettura • un’aula per lo studio assistito pomeridiano • armadietti per materiale scolastico nominali • una grande mensa e un bar interno • due palestre e un palazzetto dello sport • campi sportivi esterni (3 campi da calcio, 1 da basket, 1 da volley) • usufruisce del cinema dell’Opera Don Bosco.

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CORSO TRIENNALE IEFP PEROPERATORE ELETTRICO/INFORMATICO

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1. Un felice incontro: don Bosco e Genova –  La via per Genova LEGGI TUTTO…

  2. Genova e Sampierdarena: lancio del progetto di Don Bosco – Ruolo di Genova LEGGI TUTTO…

 


 

NOTIZIARIO DELLA COMUNITA’ – Domenica 1° Novembre

E’ un giorno tanto atteso per bambini e famiglie!
Il giorno della “Prima comunione” ha qualcosa di magico. Ha un fascino catturante per chi lo vive,ma ha un potere seducente anche per chi ne sembra estraneo, ma ne viene contagiato. E’ un momento suggestivo per tutta la nostra Comunità. Per tre domeniche successive condivideremo
la gioia di bambini e famiglie della nostra Comunità parrocchiale.
La grande carica emotiva che questo evento provoca ha una sua ragione ultima nel mistero straordinario che esprime: Dio si comunica all’uomo. In quei bambini che celebrano l’inizio
di un’amicizia straordinaria con il Signore Gesù, attraverso il segno da Lui scelto per
suggerire la necessità di un alimento quotidiano, ci siamo tutti noi. Perché per tutti noi Dio
continua a sognare che ci sia “comunione”: una familiarità così intensa di Dio nei nostri
confronti da dilagare necessariamente con quanti hanno relazione con noi. .…LEGGI TUTTO…


Don Bosco e San Pier d’Arena.

Di Giovanni Marotta

Quando leggiamo le varie biografie di Don Bosco, ci soffermiamo quasi sempre sulla figura del santo, e non su mutamenti della società in cui lui è vissuto e ha operato.

Don Bosco opera nel periodo del Risorgimento Italiano, e questo per noi è chiaro, anche per i vari personaggi storici che lui incontra nella sua vita, ma non ci è ben presente i grandi rivolgimenti sociali ed economici dell’epoca, che vengono portati dalla prima Rivoluzione industriale in Italia.

L’Italia dal 1830 a macchia di leopardo viene investita dalla rivoluzione industriale, centri come Biella, Como Schio, San Pier d’Arena vengono investiti dalla trasformazione dei mezzi di produzione, questo investe negli anni 40 del XIX secolo anche la capitale Torino.

Sotto il regno di Carlo Alberto, Torino inizia la sua storia industriale, che richiama dalle valli vicine e dal Piemonte, soprattutto dalla Val di Susa e dal Monferrato, una massa di contadini che s’inurbano.

Torino è in gran spolvero i Savoia vogliono farne una città elegante e per questo ampio piano edilizio oltre che per le prime industri e questo richiede manodopera.

Al fianco dei quartieri bene del centro si sviluppano i quartieri operai, come San Salvario e Valdocco, nei quali si concentrano gli immigrati, e nei quali i problemi sociali portati da questi sradicati, con i problemi sociali ed economici di cui sono portatori.

I Problemi della criminalità soprattutto giovanile, ed anche il lavoro minorile nelle fabbriche fa della gioventù il segmento più fragile della società

Due nuove classi si affermano, la Borghesia imprenditoriale e il proletariato industriale, che sostituiscono come forza ideologica le classi contadine, in Italia ancora il 90% della popolazione attiva, e sono il volano di nuovi problemi.

Un problema molto forte delle classi inferiori e l’analfabetismo, basti pensa che il primo censimento del Regno d’Italia dava una percentuale nazionale nel 1861 del 78%di analfabeti e questo sia per la classe politica risorgimentale sia per i pensatori della questione sociale è un problema centrale.

Bisogna alfabetizzare le persone delle classi umili, perché poiché solo alfabetizzandole si può farle diventare coscienti dei propri diritti e doveri e capaci di difendersi di fronte allo sfruttamento del lavoro della borghesia.

Nasce la consapevolezza di un’enorme mancanza di diritti da parte dei ceti in basso nella scala sociale e questo fa sorgere delle rivendicazioni da parte di quest’ultimi.

Il movimento che mette in moto tutto è il movimento Cartista inglese che porta avanti l’idea di una carta del lavoro, in cui sono scritti i diritti operai ad avere un lavoro dignitoso

Da questo movimento nascono le riflessioni di Mazzini, altro personaggio che ci scordiamo che fu il più grande pensatore democratico del suo tempo, e del quale studiamo poco il suo pensiero sociale.

Mazzini parte da un’idea che tali diritti devono essere organizzati, per questo nascono le prime organizzazioni operaie le Società Operaie di Mutuo Soccorso (SOMS), le quali hanno una serie di compiti, quello sindacale di rivendicazione di migliori salari e diritti, quello mutualistico di assistenza del lavoratore per la malattia e gli infortuni, quello di alfabetizzazione con i corsi serali ed estivi per gli operai e coloro che erano analfabeti e lo scopo dopolavoristico, in cui coltivare il tempo libero.

Un altro pensatore che pone con forza l’idea della lotta di classe e Marx, che afferma l’avvento di una società dovei mezzi di produzione sia in mano alle classi lavoratrici.

Questo tipo di progetto socio economico si deve affermare tramite una graduale presa di coscienza del proletariato, e della sua forza rivoluzionaria e attraverso le su organizzazioni, e quindi l’avvento ella società socialista, in cui ognuno aveva la stessa parte della torta economica.

In questo capovolgimento sociale, la Chiesa è la grande assente, o meglio la sua gerarchia, tesa più al potere temporale e a controllare le classi dirigenti dei singoli stati più che i9ntervenire per cambiare le diseguaglianze della società

In questo clima sociale e ideologico si muove Don Bosco, che anche involontariamente ne è influenzato, comprende come la parte più esposta alla criminalità e allo sfruttamento sia la gioventù, soprattutto quella immigrata e da qui scaturisce il suo progetto educativo.

Don Bosco è si un santo della provvidenza, ma è anche un uomo della prima rivoluzione industriale, che vive il suo tempo interpretandone i segni e operando pragmaticamente.

L’oratorio salesiano nasce da un’intuizione di dare ai giovani un posto sicuro, in cui crescere sia spiritualmente, ma anche culturalmente, ed infatti L’Oratorio diventa sia formazione religiosa, ma istituisce scuole per la formazione professionale.

Don Bosco opera come appaltatore di lavoro per i giovani e come sindacalista, facendo firmare ai datori di lavoro dei veri e propri contratti dove sono scritti i diritti e i doveri del giovane mandato in apprendistato.

Don Bosco riporta la Chiesa a quella scelta preferenziale per i poveri, che è carità non elemosina, e che solo nel 1891 con la Rerum Novarum avrà una sua prima codificazione dando origine alla moderna dottrina sociale della chiesa.

Nello stesso periodo in cui Don Bosco iniziava e solidificava la sua opera a Tori a San Pier d’Arena si era in piena rivoluzione industriale, possiamo senza falsa modestia affermare che il comune di San Pier d’Arena fosse il centro della rivoluzione industriale italiana, che non si basava sulla trasformazione di risorse in loco, ma sulla trasformazione di materie prime importate come il ferro.

Tra il 1830 e il 1860 San Pier d’Arena passa dall’economia delle ville patrizie a quella industriale e questo per due motivi essenziali, la vicinanza del grande porto di Genova, e dei terreni abbastanza grandi da poter costruire opifici di una certa superficie.

I primi industriali sono i Baylladier i De Marini i Carpaneto i Diana, ma il sito che farà di San Pier d’Arena la capitale industriale del Regno Sardo il maggior centro industriale italiano è dove oggi sorge il Centro Commerciale Fiumara, dove sorse l’Ansaldo, quella che fu la prima grande e importante industria italiana.

L’Ansaldo e un’industria ad alta conoscenza per l’epoca ,non produce acciaio, ma lo trasforma in prodotti tecnologici come Locomotive, vagoni binati, ma anche in armi come cannoni e altri pezzi di artiglieria.

Con l’Ansaldo che è l’apice del primo ciclo d’industrializzazione italiano abbiamo un’industria che verrà vissuta da chi ci lavora come una specie di titolo nobiliare, ancora oggi chi ha lavorato in quell’azienda, vuole che sia messo nel suo manifesto mortuario.

Giovanni Ansaldo, quando fonda la sua azienda sulle ceneri della Prandi- Taylor, nel 1850, crea il primo proletariato industriale e la prima borghesia imprenditoriale, anche se l’operaio ansaldino si considererà sempre parte di un’aristocrazia operaia.

Questo tipo di trasformazione non poteva avvenire senza una forte lotta all’analfabetismo e senza la creazione di scuole professionali, per imparare le tecnologie necessarie all’azienda.

Proprio la presenza dell’Ansaldo fa si che si formi sul territorio del comune di San Pier d’Arena, la prima organizzazione operaia strutturata la SOMS Giuseppe Mazzini la quale svolge diversi compiti, il primo di rivendicazione dei diritti dei lavoratori, il secondo e altrettanto importante la lotta all’analfabetismo con i corsi scolastici serali ed estivi, l terzo mutualistico, ovvero quello di sostegno del lavoratore malato o infortunato e della sua famiglia, il quarto quello dopolavoristico.

In questa temperie economico e sociale San Pier d’Arena diventa motore dell’industrializzazione del ponente genovese e della Valpolcevera, ma soprattutto centro di una forte emigrazione dalle valli del genovesato ma anche dal basso Piemonte.

La Rivoluzione industriale che fa di San Pier d’Arena il maggiore centro industriale italiano fa di Genova la più importante borsa merci e borsa valori italiana.

In questo contesto s’inserisce quello che definisco l’incontro tra Don Bosco, santo della incipiente civiltà industriale, e San Pier d’Arena centro pulsante di questa nuova e rivoluzionaria società.

I Salesiani scendono a Genova nel 1870 e con una donazione di una villa a Marassi, allora zona agricola della Val Bisagno iniziano la loro opera, ma quel sito era lontano dal loro Humus sociale ideale.

Questo fa si che si richieda a Don Bosco da parte dei Salesiani un’ubicazione più centrale, equi Don Bosco chiede ai donatori genovesi dai Pallavicini ai Spinola finanziamenti, per costruire un oratorio e un’opera simile a quella di Torino.

I Benefattori fanno giungere i soldi al Cardinale Magnasco, e questi chiama Don Bosco, al quale da la Chiesa di San Gaetano a San Pier d’Arena vicina al vecchio cimitero, affermando che li era il posto che si sarebbe sviluppato e con maggiori bisogni per la gioventù.

Don Bosco con la somma di 5000 lire compra anche il terreno intorno alla chiesa e restaura Chiesa antico convento teatino e più recente convento agostiniano, ma in abbandono da circa 30 anni, dedicandosi alla costruzione dell’opera fino alla fine dei suoi giorni.

Per Don Bosco San Pier d’Arena diventa importante, per molti motivi sia per il tessuto sociale, molto simile a quello torinese, ma anche con alcune peculiarità da prima rivoluzione industriale avanzata ,ed un punto di sosta da dove far partire attraverso il contiguo Porto di Genova, il maggiore scalo del Mediterraneo, i suoi missionari verso le Americhe, e verso l’oriente sfruttando la nuova via aperta dal Canale di Suez.

Don Bosco fa sorgere scuole professionali, e di istruzione per la gioventù, partecipando alla Rivoluzione industriale e sociale e istituisce scuole di meccanica di tipografia di legatoria di sartoria e falegnameria, dove molti giovani imparano un lavoro.

Il Don Bosco diventa anche rifugio per gli orfani, con il suo orfanotrofio da dove però si esce con un lavoro e veri cittadini.

Intorno a San Gaetano sorge un nuovo quartiere del comune di San Pier d’Arena che porta il nome della chiesa di Don Bosco e che Don Bosco vedrà nel 1884 elevata a Parrocchia.

Da questo momento insieme alla Chiesa madre del comune di San Pier d’Arena Santa Maria della Cella diventa uno dei punti qualificanti se non il più qualificante del cattolicesimo di San Pier d’Arena.

Possiamo affermare che l’Incontro tra Don Bosco, uomo e Santo della società e della civiltà industriale e San Pier d’Arena sia stato fecondo.


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Raccolta Alimentare – Parrocchia S. Giovanni Bosco e S. Gaetano

TUTTI I GIORNI !!
MATTINA : 9 – 12
POMERIGGIO : 15 – 18

Lascia qualcosa nei carrelli in fondo alla Chiesa,noi ci occuperemo di portarlo a chi ne ha bisogno,in tutta sicurezza .

ORATORIO DON BOSCO SAMPIERDARENA… Scarica / Vedi Volantino…


Il CFP di Sampierdarena in un servizio su Rai Tre: studiare per diventare tecnico elettrico
03/03/2020/in CNOS FAP, Dal Coordinamento Nazionale, Evidenza /

I ragazzi e i formatori del CFP di Sampierdarena (Genova) sono i protagonisti del servizio andato in onda a “Il posto giusto”, su Rai Tre, in cui viene mostrato come si possa imparare un lavoro con passione

GUARDA IL SERVIZIO…


FORMAZIONE – COMPETENZE – IMPEGNO:I GIOVANI AL CENTRO DEL MONDO DEL LAVORO

13 Febbraio – 2020 – Ore 9.30 – 13.00
Sampierdarena – Salone Convegni – Istituto Don Bosco 

Via San Giovanni Bosco, 14r Genova

Programma:
Apertura del convegno:
Don Maurizio Verlezza,Direttore dell’Opera Don Bosco di Genova Sampierdarena
Don Maurizio Lollobrigida, Delegato Cnos Fap Liguria

Saluti:
S.Em. Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova
Don Luigi Enrico Peretti, Presidente Nazionale CNOS-FAP
Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria
Marco Bucci, Sindaco di Genova
Conduce: Rosanna Piturru – Giornalista Mediaset

VEDERE NOTIZIA SU RAI 3 TG LIGURIA ORE 14 DEL 13 FEBBRAIO

I

INIZIO NOTIZIA DA MINUTO ..5:55 

Per informazioni contattare  tel. 010 4694493
Mail:  [email protected]

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Relazioni
Don Pascual Chavez,
Rettor Maggiore Emerito della
Congregazione Salesiana
Anna Barbieri,
Commissione Europea-Dg
Formazione
Mauro Migliavacca, Sociologo
Università degli Studi di Genova
Paolo Crepet, Psichiatra, Scrittore
Comunicazioni
Ilaria Cavo, Assessore alla Comunicazione,
Formazione, Politiche giovanili e Culturali di
Regione Liguria
Giovanni Berrino, Assessore al Lavoro e alle
Politiche attive dell’Occupazione di Regione Liguria
Andrea Benveduti,
Assessore Sviluppo Economico, Industria,
Commercio, Artigianato, Ricerca e Innovazione
Tecnologica, Energia, Porti e Logistica di Regione Liguria
Testimonianze di buone prassi
Paolo Pandozy, A.D. Engineering
Ugo Salerno, A.D. RINA
Alberto Maestrini, Direttore Generale
FINCANTIERI s.p.a., Presidente PER GENOVA
Nicola Meistro, A.D. PER GENOVA
Giuseppe Marino, A.D. Ansaldo Energia
Michele Montanella, Presidente Gruppo GE

                   >>>> SEGUE BUFFET


                                                       Festa di Don Bosco 2020

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” FESTA DELL’IMMACOLATA ” 

VENERDI’ 7 DICEMBRE

ORE … 20,30     IMMACOLATA SHOW — PRESSO IL TEMPIETTO

SABATO 8 DICEMBRE

ORE … 10   SANTA MESSA ( con mandato educatori ) 

ORE 11,15   APERITIVO INSIEME  ..  costo  €  4 

ORE  12      CERCHIO MARIANO ( con tesseramento gruppo Escursionisti e benedizione della nuova statua di Don Bosco in Oratorio )